martedì 7 giugno 2011

L'Isvap riapre le ostilità su mutui e polizze

Di fronte alla sentenza del Tar, che ha bocciato il regolamento sull'intreccio polizze-mutui per un cavillo formale, Giancarlo Giannini, presidente dell'Isvap, ha deciso di evitare la via del compromesso respingendo le proposte di Ania e Abi di risolvere la questione attraverso un'autoregolamentazione già sperimentata senza successo negli anni passati con il protocollo sottoscritto dalla federazione di banche e assicurazioni.

Di fronte all'inefficacia dell'autoregolamentazione, dunque, Giannini è passato dalle parole ai fatti, inserendo alcune norme specifiche per sciogliere i nodi dell'intreccio polizze-mutui nel regolamento 35 sulla trasparenza emanato nel maggio dello scorso anno. Tra gli obiettivi della nuova normativa, spiegava la relazione tecnica, quello di rimuovere il conflitto di interessi che l'ente erogatore viene ad assumere nei casi in cui, oltre a tutelare le coperture assicurative la restituzione dei capitali finanziati, svolge anche il ruolo di intermediario della polizza, facilitare la mobilità del mercato dei mutui e dei finanziamenti definendo i principi di rimborso del premio unico in caso di estinzione anticipata o trasferimento; colmare le asimmetrie informative tra imprese, intermediari e debitori/assicurato mediante la disclosure di costi e provvigioni. Su alcuni punti, in particolare trasparenza e restituzione del premio non goduto, Giannini è riuscito nell'intento. Le misure sono passate senza eccessive resistenze da parte di Abi e Ania. Differente è il discorso del conflitto d'interessi, in pratica l'impossibilità di vendere prodotti assicurativi da parte di soggetti che sono, allo stesso tempo, beneficiari, su cui banche e compagnie hanno puntato i piedi, prima tentando con le buone di dissuadere l'Authority dall'andare fino in fondo poi portando direttamente tutta la pratica di fronte al Tar del Lazio. Nel merito, la versione ufficiale dell'Abi è che le polizze agganciate ai mutui permettono di tenere bassi i costi dei finanziamenti, che, viceversa, crescerebbero notevolmente in assenza di garanzie contro i rischi di insolvenza dei richiedenti. Alla fine della fiera, insomma, l'assicurazione è un costo che il cliente si vedrebbe comunque scaricato, magari maggiorato, sugli oneri propri del prestito. Non sono solo questi, ovviamente, i motivi con cui l'associazione guidata da Giuseppe Mussari (affiancata da big del credito come Bnl, Cariparma, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, Unicredit Banca e dalle associazioni Assofin e Assilla) si è presentata di fronte al Tar per chiedere l'annullamento del regolamento. Qui sono entrati in gioco i vizi formali di cui si sarebbe resa responsabile l'Isvap nel completare l'iter del regolamento. In particolare, è la versione dell'accusa,  l'Authority non avrebbe rispettato gli obblighi in tema di consultazione previsti dal codice delle assicurazioni a tutela dei soggetti vigilati. Il testo incriminato non era infatti stato inserito in quelli messi a disposizione per obiezioni e suggerimenti.
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