venerdì 6 giugno 2008

Borsa Protetta Arancio e Conto Arancio quale rende di più?

Oggigiorno si è alla ricerca spasmodica di investimenti che garantiscano un ritorno economico, anche minimo, tale da permetterci di affrontare eventuali impennate inflazionistiche o, più semplicemente di rimpinguare i nostri risparmi.

Quest'oggi parliamo di due prodotti appartenenti alla stessa famiglia, "Borsa Protetta Arancio" e "Conto Arancio" sono, infatti, due "creature" della ING Direct, noto gruppo bancario Olandese presente in Italia ormai da diversi anni e noto al grande pubblico proprio per il suo conto di deposito altamente remunerativo.

La scelta di mettere a confronto due prodotti tanto diversi non deve stupire più di tanto poiché, ancora adesso, molte persone fanno confusione tra i vari prodotti finanziari disponibili sul mercato e, questo parallelo, mira a dissipare eventuali dubbi in merito alla natura ed alla convenienza degli stessi.

Innanzitutto diciamo cos'è "Borsa Protetta Arancio"; si tratta di un prodotto strutturato a capitale garantito che investe in strumenti a reddito fisso, quali ad esempio Titoli di Stato e certificati acquistati e in seguito rivenduti a prezzi predefiniti tramite operazioni di "Buy and Sell Back (che letteralmente vuol dire Acquisti e Rivendi nuovamente)", pronti contro termine attivi e passivi su obbligazioni, depositi e depositi fiduciari.

"Borsa Protetta Arancio" è quindi un investimento che potremmo definire a basso rischio, però, a ben vedere, una certa dose di prudenza è bene conservarla perché l'investimento è "elaborato" alla fonte attraverso operazioni di swap con società aventi rating investment grade. Ciò vuol dire che, a fronte di una partecipazione alla performance dell'indice "S&P MIB Index", tali operazioni prevedono il pagamento di un tasso d'interesse stabilito (minimo 0%, massimo 7%, per investimenti da agosto 2008 ad agosto 2009) e corrisposto ai clienti con cadenza fissa (annuale o semestrale).

Ma facciamo un esempio concreto. Se decidessimo di investire 1.000 euro in "Borsa Protetta Arancio", supponendo che l'indice "S&P MIB Index", in un arco temporale che va dalla data d'inizio dell'investimento alla data di chiusura dello stesso (solitamente 1 anno), sia cresciuto del 10%, considerando che il livello di partecipazione del cliente è pari al 100% con un tetto massimo del 7%, l'investimento garantirebbe una plusvalenza lorda di 70 euro (a questi vanno tolte le tasse in vigore per legge, pari al 12,50% più il TER all'1,40% comprensivo di un 1,20% che rappresenta la commissione di gestione del fondo).

Nella malaugurata ipotesi che l'indice "S&P MIB Index" sia in perdita, supponiamo del 5%, il nostro investimento otterrebbe un guadagno pari a zero euro, di conseguenza non dovremo pagare l'imposta del 12,50% sul guadagno ma l'1,40% di TER si, con, di conseguenza, una piccola perdita di liquidità.

"Borsa Protetta Arancio", dunque, nonostante tutte le misure adottate, dalle società che compongono il comparto, è un prodotto valido se considerato in un'ottica di medio periodo (diciamo 5 anni almeno). Questo riteniamo che sia necessario per assorbire le variazioni dell'indice di riferimento e garantire un rendimento di una certa entità. Sul singolo anno può andar bene se si ha una certa dose di fortuna ma il rischio di non guadagnare nulla, vista la crisi dei mercati, è concreto.

A questo punto entra in gioco l'altro prodotto della ING Direct, oggetto della nostra disamina, ovvero il Conto Arancio. Questo è un conto di deposito per la gestione della liquidità, senza spese e a elevato rendimento. E' essenziale, anzi obbligatorio, aprirlo per accedere alle proposte d'investimento come "Borsa Protetta Arancio". Attualmente per i nuovi sottoscrittori è disponibile un'offerta che garantisce per 12 mesi un tasso d'interesse lordo pari al 4,25% (3,10% netto). Al termine della promozione, ING Direct, corrisponderà ai clienti il tasso base del 3% lordo su base annua, ovvero il 2,19% netto.

Quali sono i rischi legati all'apertura di un conto di deposito come Conto Arancio? La risposta è assolutamente nessuno! Non ci sono spese di gestione, di apertura o chiusura, niente di niente. D'altronde, Conto Arancio non permette di fare alcuna operazione tipicamente propria di un conto corrente tradizionale, quali ad esempio la domiciliazione delle utenze, l'accredito dello stipendio e simili. Il Conto Arancio è un conto che deve essere associato ad un conto corrente di tipo tradizionale, dal quale sarà possibile effettuare i versamenti a mezzo bonifico a favore di se stessi.

Lo schema è semplicissimo. Ad esempio, avete un conto corrente con Banca Intesa, aprite il Conto Arancio e lo associate, come conto predefinito, al conto di Banca Intesa che, a questo punto, servirà da ponte per le operazioni dispositive verso il Conto Arancio. Una volta immessa liquidità nel Conto Arancio, questi inizierà a calcolare gli interessi sulla somma versata, fin dal primo giorno, anche su un solo euro di deposito.

Quale strumento è più sicuro tra "Borsa Protetta Arancio" e "Conto Arancio"?

In senso stretto è più sicuro il Conto Arancio, quanto meno gli interessi maturati vi verranno accreditati sicuramente in conto, a cadenza annuale. "Borsa Protetta Arancio" è un investimento a basso rischio ma, proprio perché una percentuale di rischio c'è bisogna far appello alla propensione al rischio del soggetto investitore. Di certo "Borsa Protetta Arancio" può garantire entrate maggiori rispetto al conto di deposito, ma vista la soglia fissata al 7% per il primo anno il consiglio è quello di adottare una tecnica mista, ovvero investire parte della propria liquidità nel fondo d'investimento e parte (quella più consistente) lasciarla nel conto di deposito a copertura di eventuali flop del fondo che, comunque, ripetiamo, è bene amministrare per più di un anno.

APPROFONDIMENTI: Swap: cos'è il range accrual?
Conti di deposito: investimento sicuro e redditizio
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