giovedì 29 novembre 2007

Nuovi modelli di dichiarazione 2008 pubblicati dall'Agenzia delle Entrate

L'Agenzia delle Entrate ha appena pubblicato, sul proprio sito, nella sezione dedicata ai modelli di dichiarazione 2008, le bozze del modello 770 (semplificato e ordinario), del Cud e dei modelli per la dichiarazione annuale Iva del 2008 con le relative istruzioni. Sono state, inoltre, unificate ed anticipate al 31 marzo le scadenze per la presentazione delle due dichiarazioni dei sostituti d'imposta, mentre datori di lavoro ed enti pensionistici dovranno consegnare il Cud agli interessati entro il 28 febbraio 2008. Tra le altre novità citiamo la reintroduzione, nel modello 770, del prospetto SS riassuntivo delle ritenute operate nell'anno, l'indicazione dei dati relativi al coniuge e ai familiari a carico e la previsione di un'apposita sezione per l'indicazione del "sostegno a favore dei contribuenti a basso reddito". Per quanto riguarda la dichiarazione annuale Iva le principali modifiche riguardano l'estensione del meccanismo del "reverse charge", i rimborsi Iva e i contribuenti minimi.

mercoledì 28 novembre 2007

Social Lending: vantaggi per i prestatori e per i richiedenti

Con questo post vogliamo approfondire quelli che sono i vantaggi derivanti dal social lending, per ciò che concerne i "prestatori" di denaro e i "richiedenti".

Vantaggi per i prestatori

In linea di massima, chi decide di mettere a disposizione della comunità il proprio denaro, lo fa con l'intento di ottenere un rendimento superiore rispetto a quello che normalmente gli viene offerto da conti correnti bancari, titoli di stato, fondi comuni d'investimento, obbligazioni, Etf e similari. Il social lending è, da questo punto di vista, un'opportunità da non sottovalutare poiché il denaro prestato, verrà restituito al prestatore, maggiorato degli interessi che questi avrà deciso di applicare sul capitale. Il tasso medio è molto allettante. Si va dal 7,50% al 14,50% (a seconda del mercato di riferimento suddiviso in zone di rischio dei richiedenti) che, al netto delle commissioni dovute all'azienda che mette a disposizione della comunità tutte le soluzioni tecnologiche idonee al corretto e sicuro svolgimento delle transazioni, resta un rendimento più che buono e nettamente al di sopra della media di mercato. Facciamo un esempio concreto. Un prestatore mette a disposizione dei richiedenti più affidabili, diciamo della fascia A+ di Zopa o della fascia AAA di Boober, un capitale pari a 1000 euro. Su questo capitale, il prestatore decide di applicare un tasso d'interesse pari all'8%. In un anno, quindi, il capitale diventerà 1080 euro lordi. A questi bisogna togliere le commissioni dovute alle piattaforme tecnologiche. Nel caso ci si affidi a Zopa, il prestatore dovrà corrispondere una commissione pari all'1% della somma data in prestito (1000 euro) ai richiedenti, ovvero 10 euro. Alla fine, il rendimento netto sarà pari a 70 euro, ovvero il 7% del capitale investito. La medesima simulazione fatta con Boober da esiti molto differenti. Innanzitutto c'è da considerare una quota di iscrizione annua di 9,95 euro alla quale poi va aggiunta la commissione vera e propria che ammonta al 10% degli interessi maturati sul capitale investito (1000 euro), ovvero 8 euro. Pertanto il rendimento netto sarà un pò più contenuto rispetto a quello ottenuto in Zopa e precisamente pari a 1062,50 euro che, a ben vedere, corrisponde al 6,25% d'interessi netto (N.B. per la legge italiana sono redditi soggetti a tassazione, pertanto vanno regolarmente dichiarati al fisco).

Come tutte le forme d'investimento, anche il social lending prevede una certa soglia di rischio legata all'insolvenza dei richiedenti. I dati inerenti mercati stranieri, come gli USA o la Gran Bretagna, dimostrano che, tutto sommato, si tratta di quote di rischio molto basse e che si aggirano intorno allo 0,2% circa del capitale circolante. In ogni modo, l'investitore, è garantito da un sistema di recupero crediti di tipo tradizionale, i cui costi gravano interamente sul cliente moroso. Oltretutto, è il prestatore stesso che decide quanto rischiare, in quanto decide a priori dove investire il proprio denaro. Sia Boober che Zopa, in fase preliminare, ovvero non appena un richiedente effettua per l'appunto una richiesta di denaro, verificano con attenzione la sua situazione finanziaria, al fine di collocarlo nella categoria più adatta al proprio profilo di rischio, legato ovviamente alla sua affidabilità. Questa forma d'investimento non subisce gli sbalzi dei mercati finanziari né crisi di singoli settori e lo stesso investitore può decidere il rendimento desiderato. L'investimento viene ripagato in costanti rate mensili comprensive di interessi, che possono essere nuovamente prestate in automatico oppure ritirare. Inoltre, il capitale prestato, viene frazionato in numerose trance per piccoli importi, affinché il rischio d'insolvenza venga ulteriormente minimizzato.

Vantaggi per i richiedenti

I richiedenti sono soggetti che necessitano di immediata liquidità e che, a vario titolo, non vogliono ricorrere al sistema bancario tradizionale. Una società finanziaria "normale" può arrivare a chiedere interessi superiori al 20% annuo per un prestito personale, mentre con il social lending la forbice che va dl 7,50% al 14%, garantisce un bel risparmio.

Per quanto riguarda le commissioni il discorso si complica un pochino. Su questo campo, infatti, le differenze tra Boober e Zopa sono tante e variegate. Ad esempio, Boober applica una commissione una tantum pari a 19,95 euro all'atto della valutazione del profilo di rischio del richiedente, al fine di collocarlo nella fascia di affidabilità più idonea. Zopa, invece, diversifica le commissioni in base all'importo del prestito, alla durata dello stesso, ed alla classe di rating assegnata al cliente.

APPROFONDIMENTI: Il social lending cos'è e a chi è rivolto

lunedì 26 novembre 2007

Il social lending cos'è e a chi è rivolto?

Da qualche giorno, in Italia, si fa un gran parlare di "Social Lending". Vediamo un pò più nel dettaglio di capire di cosa si tratta.

Per "social lending" si intende letteralmente "prestito sociale", ovvero è una sorta di comunità che ha l'obiettivo di fornire piccoli prestiti, facenti parte della categoria "credito al consumo", a tutti coloro i quali hanno bisogno di liquidità, a tassi d'interesse vantaggiosi senza dover ricorrere al sistema bancario. Il social lending, infatti, è un sistema che mette in contatto domanda e offerta di denaro, esclusivamente tra privati.

In uso già da alcuni anni in diversi Paesi della Comunità Europea e negli Stati Uniti d'America, il social lending è approdato in Italia con realtà solide quali Boober e Zopa.

Alla base vi è un meccanismo di una semplicità disarmante:
in pratica chi ha denaro a disposizione lo presta direttamente a chi lo cerca in prestito, ricevendo in cambio il capitale prestato maggiorato degli interessi previsti al netto delle commissioni.

Al fine di garantire il più possibile la figura del "prestatore", entrambi i siti, una volta ricevuta una richiesta di prestito da un "richiedente", analizzano a fondo la situazione finanziaria di quest'ultimo per stabilire il grado di solvibilità. Una volta fatto ciò, il "richiedente" verrà collocato all'interno di una classe di credito che ne determina l'affidabilità.

In Boober le classi di credito sono chiamate rating, o indicatore di rischio, e vanno dalla classe AAA alla classe D. In Zopa, invece, al profilo di credito, viene assegnata una classe tra le quattro previste: A+, A, B, C. In entrambi i casi, le classi migliori, per intenderci quelle in cui sono collocati i "richiedenti" più affidabili, sono rispettivamente AAA per Boober e A+ per Zopa. Ovviamente, tanto più si scende di classe tanto maggiore è il livello di rischio d'insolvenza del "richiedente".

Mediamente, il "prestatore" può decidere di offrire il proprio denaro ad un tasso d'interesse che oscilla tra il 7,50% e il 14%. Questa forbice è prevista per garantire maggiormente l'investimento rivolto a classi di rischio inferiori alla AAA di Boober e A+ di Zopa.

C'è da dire che il prestito viene frazionato tra più richiedenti proprio per minimizzare il rischio d'insolvenza. Ad esempio, un "prestatore" che offre 500 euro ha il prestito frazionato su almeno 50 "richiedenti", il che vuol dire frazionare il capitale in piccolissime trance da 10 euro l'una.

Il rimborso del capitale prestato avviene a rate mensili ed in caso d'insolvenza da parte del "richiedente", entrambe le piattaforme, Boober e Zopa, incaricheranno una società di recupero crediti che si attiverà con gli stessi meccanismi usati normalmente dalle banche per ottenere il pagamento dell'insoluto.

Entrambi i siti, ovviamente, facendo da tramite tra domanda e offerta, e mettendo a disposizione della comunità le soluzioni tecnologiche più idonee allo svolgimento dell'attività, ricevono in cambio delle commissioni in denaro che rappresentano il loro guadagno.

Tra i due siti esistono delle sostanziali differenze. Vediamole un pò più in dettaglio.

Boober (costi per il "prestatore")

- commissione pari al 10% degli interessi maturati in ciascun mese, più una quota di iscrizione di € 9,95 annua. Al momento l'iscrizione è gratuita fino al 31/12/2008.

Zopa
(costi per il "prestatore")

- commissione annuale pari all'1 % della somma data in prestito ai "richiedenti" e non ancora ripagata. Non viene chiesto nulla per le somme non ancora prestate. La commissione viene calcolata su base giornaliera e viene dedotta mensilmente dal saldo del Portafoglio Zopa del Prestatore.

Boober (costi per il "richiedente")

- Per assegnare l'indicatore di rischio, Boober addebiterà sul vostro conto un importo, una tantum, pari a 19,95 euro a titolo di rimborso spese.

Zopa (costi per il "richiedente")

- commissione sul valore totale del prestito in base alla classe di appartenenza (A+ 0,5%; A 1%; B 1,5%; C 2%), a cui si vanno ad aggiungere 10 euro per ogni anno di durata del finanziamento. La commissione si paga all'inizio, quando la richiesta di prestito viene accettata.

APPROFONDIMENTI: Social Lending: vantaggi per i prestatori e per i richiedenti

sabato 24 novembre 2007

Rimborsi fiscali in arrivo per 360000 contribuenti

Buone notizie per i contribuenti. Saranno 360 mila, per un importo pari a circa 500 milioni di euro, i rimborsi in corso di erogazione che, in massima parte, riguardano l'Irpef. A darne notizia è stata l'Agenzia delle Entrate. Saranno 330.000 le pratiche liquidate per un ammontare complessivo pari a 460 milioni di euro, mentre quelle relative ad altre imposte saranno circa 25.000, per un totale di 50 milioni di euro. A ricevere per primi le somme, saranno coloro i quali hanno già comunicato all'Agenzia delle Entrate le proprie coordinate bancarie. A coloro i quali non hanno provveduto a comunicare tempestivamente e per tempo le proprie coordinate bancarie, il rimborso verrà comunque erogato attraverso un vaglia cambiario della Banca d'Italia.

venerdì 23 novembre 2007

La Bce non variera' i tassi d'interesse

Il Presidente della Bce, Jean Claude Trichet, ha dichiarato stamane che "vi è una chiara distinzione tra politica monetaria e liquidità, inoltre, movimenti valutari drastici non sono favorevoli alla crescita". La Bce continuerà a monitorare l'andamento dei tassi d'interesse e li piloterà, a breve termine, su valori più contenuti al fine di garantire un corretto funzionamento del sistema bancario. Trichet si è poi detto soddisfatto in merito alle dichiarazioni rilasciate dal Tesoro Statunitense che continua a pronunciarsi a favore di una politica del dollaro forte. Un'altra, importante indicazione del numero uno della Banca Centrale Europea, nell'ambito del suo discorso è stata l'apertura verso la Cina per ciò che attiene un possibile ed imminente apprezzamento dello yuan.

mercoledì 21 novembre 2007

La surroga del mutuo sara' a carico della banca!

Non si tratta di un obbligo di legge, ma piuttosto di un saggio consiglio dell'Abi alle banche ad essa associate. Com'è noto, infatti, l'Abi non ha il potere di imporre alcuna scelta agli istituti di credito, tanto meno in materia di concorrenza. Pertanto, dopo la definitiva approvazione, da parte dell'Abi, delle procedure da seguire per la portabilita' e la rinegoziazione dei mutui ipotecari, per bocca del presidente Faissola, in caso di subentro di un mutuo la banca che subentra si farà carico dei costi e delle penali per l'estinzione anticipata. Un segnale d'attenzione che finalmente dovrebbe rimettere le cose a posto tra la clientela e il sistema bancario italiano, che fin qui ha speculato e non poco in merito alla portabilità dei mutui, facendo sempre ostruzionismo ed operando in evidente violazione della legge Bersani. Ogni tanto una buona notizia!

Mutui: i tassi continuano a salire vertiginosamente!

Dopo aver segnato il record degli ultimi 5 anni, lo scorso mese di ottobre, i tassi d'interesse applicati sui mutui ipotecari continuano a salire vertiginosamente a danno dei consumatori, vessati da rate ormai insostenibili. L'ultima rilevazione, effettuata dall'Abi contenuta nel rapporto mensile dell'associazione, ci dice che i prestiti in euro alle famiglie per l'acquisto di nuove abitazioni si sono attestati al 5,71%, un vero e proprio salasso!

martedì 20 novembre 2007

Costo del denaro: al Sud, in Calabria, costa il 70% in più rispetto al Nord

L'indagine condotta dalla prestigiosissima testata giornalistica nazionale "Il Sole 24 Ore", rivela che contrarre un prestito in Calabria costa ben il 70% in più che a Trento, Firenze e Bologna. Lo scorso anno, nella provincia di Cosenza ad un finanziamento da restituire in 18 mesi, le banche, mediamente, hanno applicato un tasso del 9,32%; a Trento il tasso applicato è stato pari al 5,46% ovvero il 3,86% in meno! La mappa dei tassi applicati in 103 province non è sostanzialmente mutata rispetto al recente passato (fonte: Studio Tagliacarne su dati forniti dalla Banca d'Italia). Anche nel 2005 città come Firenze, Trento e Bologna, occupavano le prime tre posizioni della classifica e, come allora, in coda al gruppo si trovavano Reggio Calabria, Cosenza e Catanzaro. In questi anni non è cambiato assolutamente nulla, se non il tasso medio nazionale, che è passato dal 5,8% al 6,4%.

lunedì 19 novembre 2007

Crescono del 4% le passività finanziarie delle famiglie italiane!

Lo si legge nell'ultimo rapporto della Banca d'Italia, datato Luglio 2007, ed inerente l'economia delle regioni italiane nel 2006.

Nel 2006 il rapporto tra le passività finanziarie delle famiglie e il reddito disponibile è salito al 47%. Nel confronto internazionale - si legge nel rapporto - le famiglie italiane restano in media poco indebitate: nel 2005 il rapporto era pari al 43% (ovvero il 4% in meno) in Italia, contro il 66% della Francia, il 100% della Germania, il 128% degli Stati Uniti d'America e il 148% del Regno Unito di Gran Bretagna. Nel 2006 i debiti finanziari pro capite ammontavano a 9,8 migliaia di euro; l'importo relativo alle regioni meridionali risultava quasi la metà di quello delle regioni del Centro e del Nord; la differenza tra queste aree geografiche è andata ampliandosi nel periodo che va dal 1998 a tutto il 2006. E' da tener presente che solo una parte limitata della popolazione è finanziariamente indebitata. Secondo l'indagine sui bilanci delle famiglie, nel 2004 la percentuale di nuclei familiari indebitati era pari al 23,9%, al Centro-Nord, e al 18,3% al Sud. A fine 2006 i prestiti personali e i finanziamenti concessi alle famiglie italiane, costituivano circa l'80% delle passività finanziarie totali. La quota attribuibile ai mutui era pari al 44,8%; questi pesavano solo per il 25,7% nel 1998. La loro incidenza sul complesso delle passività finanziarie delle famiglie risultava più elevato nelle regioni del Centro e del Nord del Paese (rispettivamente 46,3% e 48,4%), rispetto a quelle meridionali attestatesi al 35,1%. L'aumentato ricorso a questa forma di indebitamento è riconducibile, in primo luogo, al calo dei tassi d'interesse nominali e reali e alle politiche di offerta attuate dagli intermediari. Nel periodo 1998 - 2006, il peso del credito al consumo sul totale delle passività finanziarie delle famiglie è passato dal 9% al 14,2%. La crescente rilevanza di questa forma di indebitamento ha riguardato tutte le aree territoriali ed è stata particolarmente accentuata al Sud, passando dal 11,6% al 22,8%. Il ricorso al credito al consumo presenta una notevole variabilità territoriale, anche tra provincie appartenenti alla stessa area geografica, riconducibile, oltre che a caratteristiche della domanda, alla diversa diffusione territoriale della grande distribuzione. Gli altri prestiti ammontavano, a fine 2006, al 20,7% delle passività finanziarie totali (39,7% nel 1998). Nel periodo 1998 - 2006, il loro peso è fortemente diminuito in tutte le aree territoriali, soprattutto al Sud.

domenica 18 novembre 2007

Aumentata la detrazione Irpef degli interessi passivi sui mutui

Con la Manovra Finanziaria 2008 è stato approvato l'aumento del tetto della detrazione Irpef degli interessi passivi sul mutuo, acceso per acquistare la prima casa. I proprietari potranno così detrarre dalle imposte il 19%, per un importo massimo di 4.000 euro l'anno. La soglia precedente era fissata a 3.615,20 euro l'anno. L'aumento, pertanto, è pari a € 384,80.

venerdì 16 novembre 2007

Test di autovalutazione: che tipo di cliente sei nei confronti della tua banca?

Oggi vi proponiamo un breve e semplicissimo test di autovalutazione che dovrebbe orientarvi, almeno in teoria, verso scelte più oculate e lungimiranti per ciò che attiene i vostri rapporti con le banche.

Il test consta di 10 domande. A ciascuna di esse è associato un punteggio. Al termine del test fate la somma dei punti accumulati e leggete il profilo associato al punteggio da voi ottenuto. Il test non ha carattere scientifico ma può tornarvi utile al fine di misurare il vostro grado di attenzione rispetto ai vostri rapporti con le banche.

INIZIO TEST

1) Nell'ultimo trimestre vi siete informati in merito ad eventuali variazioni che la banca ha approntato sulle condizioni poste in essere sui vostri rapporti (conto corrente, titoli, mutui, finanziamenti, prestiti personali, ecc.)?

Si (1 punto) - No (0 punti)

2) Quante volte avete cambiato banca?

Mai (0 punti) - da1 a 2 volte (1 punto) - più di 2 volte (2 punti)

3) Seguite con regolarità le notizie inerenti gli argomenti di carattere finanziario, quali, ad esempio, l'andamento della borsa e dei mercati finanziari, novità a livello normativo, ecc.?

Si (1 punto) - No (0 punti)

4) Avete la buona abitudine di rinegoziare le condizioni che vi pratica la vostra banca, discutendone con il funzionario adetto alla consulenza dei soggetti privati?

Si (3 punti) - No (0 punti)


5) Siete a conoscenza dei costi annuali che gravano sul vostro conto corrente?

Si (2 punti) - No (0 punti)

6) Avete la buona abitudine di esaminare con attenzione la documentazione relativa al vostro rapporto bancario e ai vostri investimenti?

Si in maniera approfondita (2 punti) - Si ma con superficialità (1 punto) - No (0 punti)

7) Visitate con una certa regolarità i siti internet dei principali istituti di credito operanti in Italia?

Si (1 punto) - No (0 punti)

8) Nell'ultimo trimestre vi siete, per caso, documentati sulle condizioni applicate da istituti di crediti diversi dal vostro, per confrontare l'offerta inerente prodotti simili a quelli che vi fornisce la vostra banca?

Si (1 punto) - No (0 punti)

9) Usate denaro contante per far fronte alle spese ordinarie?

Si (1 punto) - No (0 punti)

10) Vi recate con regolarità presso l'agenzia del vostro istituto di credito?

Si (1 punto) - No (0 punti)

PROFILI ASSOCIATI AI PUNTI OTTENUTI

Profilo A - (Meno di 5 punti)

Siete poco informati e distratti. Il vostro rapporto con il denaro è particolare. Non è disinteresse vero e proprio ma il vostro atteggiamento comporta una scarsa consapevolezza degli oneri legati ai vostri rapporti con la banca. In pratica siete le prede ideali per le banche!

Profilo B - (da 5 a 10 punti)

Molte cose vi sfuggono, ma siete comunque abbastanza attenti a ciò che avviene ai vostri soldi una volta che questi sono dati in custodia alla banca. Il vostro è il profilo di un buon cliente attento ed oculato che sa curare abbastanza bene i propri interessi.

Profilo C - (oltre 10 punti)

Il vostro è il profilo tipico del cliente saggio e bene informato che sa districarsi in ogni situazione e che sa sfruttare al meglio tutte le opportunità offerte dal mercato finanziario.

giovedì 15 novembre 2007

L'Europa respira aria di recessione!

A lanciare l'allarme è l'ultimo bollettino diramato dalla Banca Centrale Europea!

Che il futuro non fosse roseo, dal punto di vista della stabilità dei mercati e della tenuta economica del colosso statunitense, era cosa risaputa da tempo. Che l'Europa stesse attraversando un periodo di netta sofferenza lo si poteva capire da migliaia di piccoli segnali che ad un'attenta analisi lasciavano trasparire l'ombra della recessione. Non la chiama proprio così, la BCE, ma fa intuire, nell'ultimo bollettino mensile, che la situazione è grave e pesante per tutta Erolandia. In particolare si pone l'accento sulla fortissima crescita dell'inflazione determinata dal rialzo dei prezzi dell'energia, figlio dello sconsiderato aumento del costo del petrolio. Dal bollettino si evince come "gli effetti sfavorevoli derivanti dai prezzi dell'energia esercitano attualmente una forte pressione al rialzo sull'inflazione al consumo, riconducibile soprattutto alla notevole contrazione dei costi dell'energia di un anno fa". "Tali effetti - si legge nel comunicato delle BCE - sono stati inoltre acuiti dagli ulteriori cospicui rincari del greggio, delle materie prime non petrolifere e, in particolare, dei beni alimentari. Ci si attende che il tasso di inflazione rimanga su livelli nettamente superiori al 2% nel prossimi mesi". A preoccupare gli analisti, sono anche gli squilibri dei piani di bilancio per il 2008 di diversi paesi che, in buona sostanza, evidenziano un orientamento prociclico delle politiche fiscali e un ingiustificato allentamento degli sforzi compiuti sin qui per riequilibrare i conti. "A fronte del consistente rincaro delle materie prime alimentari a livello internazionale - si legge ancora nel comunicato diramato dalla Bce -, un'ulteriore liberalizzazione e maggiori riforme dei mercati agricoli dell'Ue contribuirebbero ad accrescere la loro efficienza e a far diminuire i prezzi a beneficio dei consumatori europei". Il quadro della situazione è aggravato anche dalla crisi in atto legata alla ormai famigerata crisi dei mutui subprime americani, crisi sulla quale crediamo si stia speculando alla grande!

mercoledì 14 novembre 2007

Fisco: Disponibili i nuovi modelli F24 e F24 Accise

L'Agenzia delle Entrate ha reso noto che sono disponibili, presso il sito dell'Agenzia, i nuovi modelli F24 e “F24 accise” da utilizzare per effettuare versamenti online. I nuovi modelli si differenziano dai precedenti sia nel frontespizio che nel testo delle avvertenze. In particolare, è stato inserito nella sezione "Contribuente" un campo dove è possibile indicare il codice fiscale dell’erede, del genitore/tutore o del curatore fallimentare ed il relativo codice identificativo fra quelli inseriti nella "Tabella codici identificativi" presente nelle istruzioni del modello. Inoltre, è stata prevista l’informazione del mese di riferimento nelle sezioni Erario, Regioni e Ici ed Altri Tributi locali da indicare per alcuni codici tributo di cui sarà data evidenza con una specifica risoluzione.

lunedì 12 novembre 2007

Conto Genius Free per gli studenti universitari

Oggi vogliamo parlare di un prodotto rivolto specificatamente agli studenti universitari che hanno un massimo di 27 anni d'età. Conto Genius Free, così si chiama il conto corrente bancario pensato da Unicredit Banca per venire incontro alle esigenze di risparmio e gestione liquidità dei giovani che frequentano le università italiane. Il conto è caratterizzato dalla totale assenza di costi fissi di gestione su base mensile (attenzione: questa opzione è valida solo per gli studenti universitari che hanno un'età max di 27 anni, per tutti gli altri correntisti si pagano 3,5 euro al mese) e, oltre ad offrire i servizi tipici di un conto corrente bancario, propone interessanti opportunità di risparmio legate a particolari convenzioni stipulate tra Unicredit Banca e compagnie assicurative, società di auto noleggio, agenzie di viaggio, centri per la cura del corpo ed altre attività commerciali. Conto Genius Free, di base, offre una ricca dotazione di servizi: a) carta Bancomat internazionale; b) carta di credito; c) carta prepagata (scontata del 50%); d) operazioni illimitate, estratti conto e chiusure trimestrali; e) servizio deposito titoli; f) libretto d'assegni; g) domiciliazione delle utenze; h) online banking; i) finanziamenti e prestiti a tassi agevolati; l) agevolazioni sulle polizze auto Genialloyd; m) agevolazioni su noleggio auto, salute e benessere, viaggi, ecc. Il conto Genius Free prevede anche la possibilità di trasferimento automatico presso una sede Unicredit Banca dislocata in una città diversa rispetto a quella presso la quale il conto è stato aperto. Questa opportunità, comoda se si decide di cambiare città, è totalmente gratuita. La domiciliazione delle utenze e i bonifici continuativi sono gratis. Esiste poi una "chiave" di sicurezza, detta Unicredit Pass, ovvero un dispositivo elettronico simile ad una pendrive, che genera password d'accesso usa e getta al fine di garantire l'esecuzione in piena sicurezza delle operazioni online.

Collegate al conto vi sono tre tipologie di finanziamento a condizioni agevolate per favorire la realizzazione di progetti di varia natura. Si tratta di "Personalfido Zero", "Personalfido Free" e "Personalfido Master".

Personalfido Zero è un finanziamento a tasso zero destinato all'acquisto di un personal computer nuovo di fabbrica o per il pagamento delle tasse universitarie.

L'importo massimo ottenibile è commisurato alla spesa che si deve affrontare ed ha un ammontare massimo di 2.000 euro. Il rimborso delle rate è mensile ed ha una durata che varia tra i 12 e i 18 mesi, con spese di istruttoria pari a 25,00 Euro per prestiti d’importo fino a 999,00 euro e 50,00 euro per prestiti d’importo superiorea 1000 euro.

Personalfido Free è un prestito personale destinato all’acquisto di un'auto nuova o al pagamento delle spese da affrontare per andare in vacanza.

L’importo massimo richiedibile è di 7.800 euro, il tasso agevolato è fisso per tutta la durata del finanziamento e non c'è nessuna spesa di istruttoria. Il rimborso può avvenire mensilmente per un periodo variabile compreso tra 12 e 36 mesi.

Personalfido Master è la forma di finanziamento studiata per pagare un master post università.

L’importo massimo richiedibile è di 15.000 euro, rimborsabile in un arco temporale variabile da 18 a 96 mesi. Il tasso è fisso per tutta la durata del finanziamento. E' prevista anche la possibilità di rimborsare le rate fino a 36 mesi dopo la concessione del prestito.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL CONTO GENIUS FREE DI UNICREDIT BANCA

Ricco di servizi gratuiti è un ottimo conto corrente bancario. Peccato per la poca trasparenza inerente i tassi d'interesse creditori e debitori applicati. Non ve ne è traccia da nessuna parte! Eppure crediamo sia fondamentale conoscere questi dati per orientare le proprie scelte. Non aggiornati risultano anche i tassi inerenti le tre forme di finanziamento della linea Personalfido. Gli unici dati disponibili risalgono al primo semestre del 2007. Interessantissima la Unicredit Pass, ovvero quel piccolo strumento elettronico in grado di generare password usa e getta per operare in sicurezza sul proprio conto online. VOTO: 6,5

domenica 11 novembre 2007

Emendamento bipartizan mira a regolamentare la portabilita' dei mutui ipotecari

Visto il fallimento dei "tavoli" di concertazione approntati tra banche, notai e associazioni di consumatori, inerenti l'abolizione dei costi legati alla portabilità dei mutui ipotecari, da un istituto di credito ad un altro, il Parlamento ha stilato un emendamento collegato alla Finanziaria 2008 che mira ad appianare i contrasti tra le parti e tutelare, al contempo, i consumatori. L'emendamento ha incassato pareri favorevoli da entrambi gli schieramenti e si propone di vincere, principalmente, le resistenze delle banche, inerenti l'applicazione delle penali per anticipata estinzione anche in caso di portabilità del mutuo. A tutt'oggi, la quasi totalità delle banche opera in aperta violazione della legge Bersani. Solo pochi istituti di credito si sono adeguati alla normativa in vigore. Si tratta di Carige, Cassa di Risparmio di Firenze, Banca Sella, Banca Piacenza, Banca Monte Paschi di Siena e Macquarie Bank. Presso queste banche è possibile surrogare il proprio mutuo.

sabato 10 novembre 2007

Direttiva Mifid: 5 Paesi nel mirino della Commissione Europea!

L'Italia, il Belgio, la Danimarca, il Lussemburgo e il Regno Unito, sono stati appena sottoposti ad una procedura d'infrazione ad, opera della Commissione Europea, per ciò che attiene la mancata comunicazione delle misure di trasposizione nelle leggi nazionali della Direttiva Mifid. Quest'ultima, lo ricordiamo, inerisce le relazioni finanziarie intercorrenti tra poteri pubblici e imprese pubbliche. I 5 Paesi che hanno violato i termini previsti da Bruxelles, dovranno rispondere ai dubbi espressi dalla Commissione Europea entro un termine perentorio di 2 mesi.

giovedì 8 novembre 2007

La Bce mantiene i tassi fermi al 4%

La Bce ha lasciato invariati i tassi d'interesse al 4%. Ad annunciarlo è stato lo stesso presidente della Banca Centrale Europea, Jean Claude Trichet che ha poi aggiunto che "servono ulteriori dati e analisi prima di decidere nuove mosse di politica monetaria". Il presidente ha anche sottolineato come nel mese di ottobre si sia registrato un forte aumento del caro vita. Dati alla mano, si parla di un incremento netto del 2,6%. A tal proposito, Trichet, ha espresso particolare preoccupazione per l'ipotesi che "questa fiammata possa far aumentare le attese di inflazione, rischio accentuato dai recenti rincari del petrolio". Se i prezzi saliranno ancora, il presidente della Bce ha promesso una serie di interventi volti a scongiurare una crisi globale profonda e pressoché irreversibile di tutto il sistema economico.

mercoledì 7 novembre 2007

Ridurre l'esposizione azionaria e aumentare le obbligazioni in portafoglio per tamponare i rischi legati all'andamento dei mercati

L'evoluzione della crisi che ha avuto origine nel settore dei mutui subprime e che ha, in seguito, contaminato quasi tutto il settore bancario statunitense ed europeo, unitamente alla crescita continua del prezzo del petrolio e delle materie prime, costituiscono in questo momento una ragione sufficiente a suggerire una riduzione dell'esposizione azionaria, almeno fino a quando non venga fatta chiarezza sull'impatto della crisi sui bilanci delle principali banche globali. A dirlo è Manuela D'Onofrio, direttore investimenti di Unicredit Banca, che prosegue affermando che la contrazione del settore immobiliare continuerà nei prossimi mesi a pesare sia sui bilanci delle banche che delle famiglie ed è, pertanto, probabile che nell'ultimo trimestre dell'anno , l'attività economica registri, negli Stati Uniti, una crescita dell'1,5% appena. Alla luce di queste considerazioni, prosegue Manuela D'Onofrio, pur essendo certa che l'economia USA eviterà una recessione grazie alla riduzione dei Fed Funds, ritengo opportuno suggerire agli investitori un profilo di rischio più cauto, anche perché, a partire dalla metà di agosto, tutti i principali listini azionari hanno registrato dei sostanziali recuperi che li hanno riportati o a ridosso dei massimi dell'anno, oppure a registrare nuovi massimi come nel caso di alcune borse asiatiche o dei paesi emergenti. La riduzione del peso azionario dovrebbe interessare soprattutto USA ed Europa, visto che queste sono le due aree geografiche maggiormente colpite dal rallentamento economico, mentre le borse asiatiche e dei paesi emergenti continueranno a beneficiare di tassi di espansione dell'economia molto alti, le prime, e di prezzi delle materie prime in costante rialzo, le seconde. La riduzione temporanea dell'esposizione azionaria, conclude Manuela D'Onofrio, dovrebbe essere utilizzata per aumentare il peso delle obbligazioni di stato in euro a tasso fisso e con scadenze comprese tra i 3 e i 5 anni, che dovrebbero beneficiare di un taglio dei tassi anche da parte della BCE, al momento non del tutto scontato.

Gli Enti Locali soffrono a causa dei derivati!

In un solo anno, l'esposizione è pressoché raddoppiata!

L'esposizione in derivati degli Enti Locali, a detta del direttore generale della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni, tra dicembre 2005 e lo stesso periodo del 2006, è salita da 500 milioni di euro a 1 miliardo di euro. Che il trend sia negativo lo si evince soprattutto dal fatto che ad agosto 2007, ovvero appena tre mesi fa, l'esposizione in derivati, non solo non è diminuita, ma è addirittura aumentata, attestandosi al di sopra del miliardo di euro (1.054 milioni esatti!). Questa cifra incide per il 2,9% sull'indebitamento per cassa e costituisce una sottostima, visto e considerato che gli Enti Pubblici "maggiori", ricorrono il più delle volte ad intermediari stranieri , per i quali non si dispone di alcuna utile informazione. Tra le altre ragioni che inducono gli Enti Locali a ricorrere ai derivati, vi è quella che consente loro di trovare, nell'immediato, risposte adeguate ad alcune particolari esigenze di carattere finanziario, quali ad esempio, quelle della ristrutturazione dell'indebitamento posto in essere mediante riscadenzamento o sostituzione di passività, ovvero della copertura dei rischi di mercato, mediante l'adeguamento delle condizioni contrattuali dei prestiti ai mutamenti degli scenari economici e finanziari.

lunedì 5 novembre 2007

Scegliere obbligazioni a breve termine conviene!

Un'attenta analisi della curva dei tassi attesi, operata da numerosi analisti, indicherebbe che i tassi a breve termine, quelli a 24-36 mesi, sarebbero più convenienti rispetto a quelli a medio termine (5-10 anni) e a lungo termine (oltre i 10 anni). Le aspettative per la prima metà del 2008, dunque, sembrano essere rosee, soprattutto per i bond con durata residua fino a due o tre anni e per strumenti di liquidità come i conti di deposito ad alto rendimento (tipo Conto Arancio della ING Direct, Conto Santander, Websella e similari). Questo scenario, previsto, a quanto pare con certezza, dagli analisti, parrebbe premiare soprattutto i titoli in Euro, qualora la BCE decidesse di innalzare ulteriormente il costo del denaro, (speriamo proprio di no! Altrimenti le rate dei mutui a tasso variabile saliranno ancora! Il dollaro continuerà ad indebolirsi e una crisi ancora più profonda si abbatterebbe su tutta l'Europa!). Inoltre, i prezzi delle obbligazioni a cedola fissa si deprezzerebbero oltre misura, tanto più lontana è la data di scadenza.

domenica 4 novembre 2007

Mutui integrativi e agevolati: cosa sono e chi puo' richiederli

I mutui integrativi non sono altro che finanziamenti aggiuntivi, erogati dalla banca o dalla società finanziaria, successivamente alla concessione di un mutuo ed alla relativa iscrizione d'ipoteca. In pratica, l'ammontare dell'ipoteca viene, di norma, aumentato così come le rate dell'esistente piano di ammortamento, calcolato sul mutuo posto in essere.

Se, ad esempio, il contratto di mutuo è stato stipulato per un importo di 100 mila euro, e vi trovate in difficoltà dopo il primo anno, ritenendo opportuno incrementare la cifra richiesta, è possibile ottenere altri 20 mila euro in prestito dalla stessa banca e chiedere che il rimborso avvenga in 15 anni. Ovviamente si terrà conto di quanto già versato e si costruirà un piano di ammortamento ex novo. Si conserva in tutto e per tutto il diritto alle detrazioni fiscali previste dalla legge.

I mutui agevolati, invece, sono finanziamenti erogati a condizioni particolari grazie a integrazioni garantite alle Banche dallo Stato, dalla Regione o da altri Enti previdenziali e pubblici. Nell'attuale finanziaria sono stati inseriti, ad esempio, i mutui agevolati per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie. Ciò che più conta, per ciò che attiene questa tipologia di mutui, è il tasso d'interesse applicato. Il risparmio, rispetto ad un mutuo "tradizionale" è consistente tanto da raggiungere soglie minime del 2,5% annuo.

venerdì 2 novembre 2007

Rendimenti BTP in netto calo

I Btp a 3 e 10 anni collocati in asta dal Tesoro hanno registrato un'inversione di rotta rispetto al recente passato. In particolare, il Btp triennale, con scadenza fissata al 1/8/2010, offerto in settima tranche, è stato assegato con un rendimento lordo del 4,09%, in calo di ben 16 centesimi, ovvero ai minimi registrati nel mese di marzo di quest'anno. In calo anche il Btp decennale, con scadenza al 1/2/2018, offerto in quinta tranche, al 4,47%, ovvero 19 centesimi in meno rispetto alle aste precedenti.L'asta del Btp decennale, a fronte di un importo offerto pari a 2,5 miliardi, ha registrato una richiesta di 3.688 miliardi: il prezzo di aggiudicazione è stato 100,60 e quello di esclusione di 98,763. Per il Btp triennale, la richiesta del mercato è stata altrettanto corposa: 3,54 miliardi a fronte di un'offerta pari a circa 2,5 miliardi. Il prezzo di aggiudicazione dell'asta è stato di 101,14 mentre il prezzo di esclusione 99,207.

giovedì 1 novembre 2007

Condizioni contrattuali di Prestobusiness, il prestito personale riservato alle aziende ed ai liberi professionisti

Come abbiamo già detto in precedenza, in un altro post dedicato a questo prodotto finanziario, messo sul mercato da Banca Intesa Sanpaolo, si tratta di un finanziamento a medio-lungo termine e a tasso variabile, destinato a soddisfare le esigenze di liquidità di imprenditori e liberi professionisti che abbiano effettuato o debbano fare investimenti connessi alla propria attività economica o professionale. Dal punto di vista meramente tecnico è finanziabile praticamente qualsiasi tipo di investimento volto, ad esempio, all'acquisto di macchinari, attrezzature, strumentistica, arredi ed acquisto o ristrutturazione di immobili ad uso aziendale. Non sono invece finanziabili l'acquisto di scorte di magazzino e le spese di consolidamento o ristrutturazione di esposizioni debitorie. Prestobusiness finanzia solo ed esclusivamente gli investimenti effettuati nei 12 mesi antecedenti la data di presentazione della domanda. L'intero ammontare dovrà essere rimborsato mensilmente e l'eventuale estinzione anticipata non prevede alcuna penale a carico del cliente, (attenzione: è ammessa solo l'estinzione totale del finanziamento senza l'applicazione della penale). Lo spread massimo applicato sul prestito (ovvero la quota di guadagno dell'istituto di credito) è piuttosto elevato e si attesta, ripetiamo quale limite massimo, al 3,75%. Per contro dobbiamo segnalare un TAN e un ISC molto contenuti e ben al di sotto della media di mercato. Rispettivamente al 7,851% il TAN e all'8,137% l'ISC. Soprattutto quest'ultimo parametro è di fondamentale importanza poiché inerisce il rimborso del capitale preso in prestito dal cliente, il pagamento degli interessi, le eventuali spese di istruttoria e perizia (che in questo caso non sono previste), il rimborso spese per l'invio delle comunicazioni previste dalla legislazione corrente anche inerenti gli avvisi di scadenza delle rate. Trattandosi di un finanziamento a tasso variabile è bene ricordare che i tassi sin qui dichiarati sono da considerarsi come tassi base che possono subire delle variazioni nel corso degli anni, a seconda delle oscillazioni del parametro di indicizzazione, ovvero l'Euribor a 1 mese, che viene, di norma, rilevato il penultimo giorno lavorativo del mese precedente la decorrenza di ciascuna rata.

Eccezion fatta per le spese legate ad operazioni non comuni, quali ad esempio, quelle legate al rilascio del certificato di sussistenza del credito (€ 51), oppure quelle da sostenere per il riesame della pratica (0,50% sull'importo del capitale residuo), o ancora, quelle inerenti il rilascio di un duplicato della quietanza o di un certificato che attesti l'avvenuto rimborso anticipato (€ 5), tutte le altre spese sono abolite.

Il piano d'ammortamento delle rate è alla francese ed è calcolato al 1° tasso. Ciò sta a significare che il rimborso del capitale avviene per quote via via crescenti. Le sole quote di rimborso sono determinate all'atto dell'erogazione e non variano al variare del tasso d'interesse applicato al finanziamento.

VALUTAZIONE FINALE DEL PRESTITO PRESTOBUSINESS DI BANCA INTESA SANPAOLO

L'elevatissimo spread (3,75% massimo) è ampiamente compensato da un ISC piuttosto conveniente che ne attenua di molto gli effetti e fa di questo prodotto finanziario di banca Intesa Sanpaolo un valido punto di riferimento al quale attingere in caso fosse necessario richiedere con urgenza liquidità. Il taglio è quello tipico dei prestiti personali, da 5.000 euro a 75.000 euro. I tempi di erogazione sono accettabili (5 giorni lavorativi). Nel complesso riteniamo che sia un buonissimo prodotto.
VOTO COMPLESSIVO: 7

Bilancio Arancio, un buon prodotto che permette di ottenere un elevato livello di diversificazione

Quest'oggi parliamo di "Bilancio Arancio", un nuovo prodotto finanziario da poco lanciato sul mercato dalla ING Direct, (per intenderci la banca virtuale olandese presso la quale è possibile aprire il Conto Arancio). Bilancio Arancio è un fondo bilanciato globale che punta sui titoli azionari globali e sulle obbligazioni dell'area Euro. Il profilo di rischio è medio, proprio in virtù della presenza dei titoli azionari (ad alto rischio) e delle obbligazioni (rischio medio-basso). Tuttavia, Bilancio Arancio, permette agli investitori di diversificare il proprio portafoglio in maniera estremamente flessibile, favorendo, di conseguenza, un abbattimento consistente del rischio legato all'andamento dei mercati finanziari. Questa flessibilità è da ricondursi all'opportunità, lasciata discrezionalmente agli investitori, di aumentare temporaneamente l'investimento azionario al fine di "cavalcare" i rialzi quando l'azionario sale e, di limitare le perdite nel caso in cui i mercati subiscano un'ondata ribassista, aumentando gli investimenti in obbligazioni rispetto ai titoli azionari. Ma Bilancio Arancio, ha anche un'altra importante caratteristica. Il gestore può scegliere di investire parte del capitale anche nei fondi di ING Investment Management, beneficiando, in tal modo, della competenza di più gestori altamente specializzati su diversi settori economici e aree geografiche. In parole povere, dunque, Bilancio Arancio, è un prodotto che permette di ottenere un elevatissimo livello di diversificazione per titoli, per settori e per aree geografiche. Il fondo è a gestione attiva, ovvero si pone l'obiettivo di superare la performance dell'indice di riferimento composto per metà dall'indice globale azionario "Msci World Index" e dall'indice obbligazionario per l'area Euro "Lehman Brothers Euro Aggregate". L'orizzonte temporale d'investimento è variabile, anche se 4 anni è il minimo consigliato dalla stessa ING Direct, al fine di ottenere il massimo rendimento possibile. Per ciò che attiene i costi notiamo la presenza di un TER pari all'1,35%, ben al di sotto della media di mercato, attualmente all'1,84%. Il TER comprende le commissioni di gestione, anch'esse al di sotto della media (1,10%), contro l'1,43% attualmente in auge.

VALUTAZIONE COMPLESSIVA DEL FONDO BILANCIO ARANCIO

La grande flessibilità unita ai bassi costi di gestione ne fanno uno dei prodotti finanziari migliori attualmente in circolazione. Tuttavia è un fondo consigliato a chi possiede un capitale piuttosto consistente da investire, non ci sentiamo, pertanto, di consigliarlo ai piccoli risparmiatori e soprattutto a chi non ha un minimo di conoscenze tecniche che gli permettano di affrontare e superare al meglio le crisi dei mercati finanziari.
VOTO COMPLESSIVO: 9
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