mercoledì 28 novembre 2007

Social Lending: vantaggi per i prestatori e per i richiedenti

Con questo post vogliamo approfondire quelli che sono i vantaggi derivanti dal social lending, per ciò che concerne i "prestatori" di denaro e i "richiedenti".

Vantaggi per i prestatori

In linea di massima, chi decide di mettere a disposizione della comunità il proprio denaro, lo fa con l'intento di ottenere un rendimento superiore rispetto a quello che normalmente gli viene offerto da conti correnti bancari, titoli di stato, fondi comuni d'investimento, obbligazioni, Etf e similari. Il social lending è, da questo punto di vista, un'opportunità da non sottovalutare poiché il denaro prestato, verrà restituito al prestatore, maggiorato degli interessi che questi avrà deciso di applicare sul capitale. Il tasso medio è molto allettante. Si va dal 7,50% al 14,50% (a seconda del mercato di riferimento suddiviso in zone di rischio dei richiedenti) che, al netto delle commissioni dovute all'azienda che mette a disposizione della comunità tutte le soluzioni tecnologiche idonee al corretto e sicuro svolgimento delle transazioni, resta un rendimento più che buono e nettamente al di sopra della media di mercato. Facciamo un esempio concreto. Un prestatore mette a disposizione dei richiedenti più affidabili, diciamo della fascia A+ di Zopa o della fascia AAA di Boober, un capitale pari a 1000 euro. Su questo capitale, il prestatore decide di applicare un tasso d'interesse pari all'8%. In un anno, quindi, il capitale diventerà 1080 euro lordi. A questi bisogna togliere le commissioni dovute alle piattaforme tecnologiche. Nel caso ci si affidi a Zopa, il prestatore dovrà corrispondere una commissione pari all'1% della somma data in prestito (1000 euro) ai richiedenti, ovvero 10 euro. Alla fine, il rendimento netto sarà pari a 70 euro, ovvero il 7% del capitale investito. La medesima simulazione fatta con Boober da esiti molto differenti. Innanzitutto c'è da considerare una quota di iscrizione annua di 9,95 euro alla quale poi va aggiunta la commissione vera e propria che ammonta al 10% degli interessi maturati sul capitale investito (1000 euro), ovvero 8 euro. Pertanto il rendimento netto sarà un pò più contenuto rispetto a quello ottenuto in Zopa e precisamente pari a 1062,50 euro che, a ben vedere, corrisponde al 6,25% d'interessi netto (N.B. per la legge italiana sono redditi soggetti a tassazione, pertanto vanno regolarmente dichiarati al fisco).

Come tutte le forme d'investimento, anche il social lending prevede una certa soglia di rischio legata all'insolvenza dei richiedenti. I dati inerenti mercati stranieri, come gli USA o la Gran Bretagna, dimostrano che, tutto sommato, si tratta di quote di rischio molto basse e che si aggirano intorno allo 0,2% circa del capitale circolante. In ogni modo, l'investitore, è garantito da un sistema di recupero crediti di tipo tradizionale, i cui costi gravano interamente sul cliente moroso. Oltretutto, è il prestatore stesso che decide quanto rischiare, in quanto decide a priori dove investire il proprio denaro. Sia Boober che Zopa, in fase preliminare, ovvero non appena un richiedente effettua per l'appunto una richiesta di denaro, verificano con attenzione la sua situazione finanziaria, al fine di collocarlo nella categoria più adatta al proprio profilo di rischio, legato ovviamente alla sua affidabilità. Questa forma d'investimento non subisce gli sbalzi dei mercati finanziari né crisi di singoli settori e lo stesso investitore può decidere il rendimento desiderato. L'investimento viene ripagato in costanti rate mensili comprensive di interessi, che possono essere nuovamente prestate in automatico oppure ritirare. Inoltre, il capitale prestato, viene frazionato in numerose trance per piccoli importi, affinché il rischio d'insolvenza venga ulteriormente minimizzato.

Vantaggi per i richiedenti

I richiedenti sono soggetti che necessitano di immediata liquidità e che, a vario titolo, non vogliono ricorrere al sistema bancario tradizionale. Una società finanziaria "normale" può arrivare a chiedere interessi superiori al 20% annuo per un prestito personale, mentre con il social lending la forbice che va dl 7,50% al 14%, garantisce un bel risparmio.

Per quanto riguarda le commissioni il discorso si complica un pochino. Su questo campo, infatti, le differenze tra Boober e Zopa sono tante e variegate. Ad esempio, Boober applica una commissione una tantum pari a 19,95 euro all'atto della valutazione del profilo di rischio del richiedente, al fine di collocarlo nella fascia di affidabilità più idonea. Zopa, invece, diversifica le commissioni in base all'importo del prestito, alla durata dello stesso, ed alla classe di rating assegnata al cliente.

APPROFONDIMENTI: Il social lending cos'è e a chi è rivolto
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